Compensazioni senza visto non punibili

di Fabrizio Cancelliere e Gabriele Ferlito, Il Sole 24 Ore, 31 agosto 2020, p. 20

È illegittima la sanzione del 30% irrogata al contribuente per avere utilizzato in compensazione un credito Iva, pacificamente esistente, in assenza della apposizione del visto di conformità sulla relativa dichiarazione. Infatti, si tratta di violazione meramente formale, che non pregiudica l’esercizio delle azioni di controllo e non incide sulla determinazione della base imponibile o sul versamento del tributo. È quanto affermato dalla Commissione tributaria provinciale di Forlì con la sentenza 79/1/2020.

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Secondary ticketing: vendita imponibile IVA

di Fabrizio Cancelliere e Gabriele Ferlito, Il Sole 24 Ore, 28 ottobre 2019, p. 20

La vendita di biglietti a piattaforme di rivendita online non è inquadrabile nello schema della commissione alla vendita, ma costituisce una vera e propria compravendita, come tale imponibile ai fini Iva. Inoltre, i servizi di co-marketing svolti a favore delle piattaforme internazionali, con il fine di promuovere l’interesse del pubblico nei confronti dell’evento, rientrano nella prassi di mercato e vanno trattati come servizi generici, non rilevanti ai fini Iva nel territorio nazionale. È quanto affermato dalla Ctp Milano con la sentenza 3979/19/2019

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L’assenza di rettifica dell’Iva nei termini cristallizza il credito

di Fabrizio Cancelliere e Gabriele Ferlito, Il Sole 24 Ore, 14 gennaio 2019, p. 18.

La mancata rettifica nei termini di legge della dichiarazione in cui è esposto un credito Iva comporta il consolidamento del credito. Inoltre, in tema di controllo automatizzato delle dichiarazioni (ex articolo 36-bis, Dpr 600/1973), l’eventuale rettifica di quanto dichiarato dal contribuente costituisce esercizio della funzione impositiva equiparabile all’emissione di un avviso di accertamento, pertanto la cartella di pagamento deve essere debitamente motivata. Sono i principi affermati dalla Ctr della Sardegna con la sentenza 392/4/2018.

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Fideiussione tardiva: interessi bloccati sul rimborso Iva

di Fabrizio Cancelliere e Gabriele Ferlito, Il Sole 24 Ore, 10 dicembre 2018, p. 20.

L’eventuale ritardo del contribuente nella produzione della garanzia fideiussoria blocca la maturazione degli interessi ai fini del rimborso Iva. Infatti, nell’ambito della normativa che disciplina questi recuperi d’imposta, la richiesta di fideiussione formulata dall’ufficio è assimilabile ad una richiesta documentale. Lo ha affermato la Commissione tributaria provinciale di Milano con la sentenza 4029/7/2018.

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